DARIO FO SU LA PREDA Questo l’elogio del Nobel per La Letteratura al libro LA PREDA di ANGELA CAMUSO
TRASCRIZIONE FEDELE DI INTERVISTA AUDIO Milano, anno 2012
“La conoscenza, il sapere, l’essere informati è importante ma in questo caso c’è anche il prendere dimensione di quelle che sono la sensibilità, le emozioni, la commozione e la sofferenza, ma il primo fra tutti è l’atto di conoscenza.
Non hanno idea di quanto la corruzione, l’abilità, la scaltrezza, la trappola, l’arte nel coinvolgere siano subdole e infami. LA PREDA è’ un libro ‘pulito’, scritto molto bene… ha la suoplesse che vuol dire eleganza, ritmo e soprattutto pudore. Un “pudore leggero”, termine usato fra i teatranti che vuol dire cercare di avvolgere i fatti e non buttarli con noncuranza innanzi alla gente. Ti fa parteggiare per il ragazzo con un risentimento civile, ma anche pieno di rabbia. Il timore che ho sempre leggendo questi libri è che sollecitino la morbosità. Credo che tu, Angela, abbia ricostruito, rimesso a posto e dato ritmo al lavoro ma senza condurli verso un piacere negativo…Come Boccaccio….il suo modo di raccontare le storie era così…. anche quando metteva nudi di ragazzini e ragazzine a far l’amore era elegante e pudico.
Noi siamo molto sballati come psicosi, godiamo di cose che fanno anche male. I film dell’orrore, ad esempio; c’è gente che gode come un pazzo, piange, va fuori, torna indietro, c’è anche la non accettazione in dignità che però ti tira dentro la follia degli altri. …C’erano gli spettacoli delle torture. C’erano i menù delle esibizioni della tortura! Si diceva: “Oggi uno lo squartiamo coi cavalli …..Domani quell’altro lo impaliamo!.
Ora…. il racconto che fai è sottile perché si preoccupa soprattutto di presentare la personalità di chi viene sedotto da questo sacerdote. Ed ecco che tu cominci a leggere il tipo di personaggio…questo ragazzo che viene presentato con il suo pudore, la sua attenzione, la sua gioia di vivere …
Non era un predestinato! E viene travolto, accalappiato e portato dove vuole questo personaggio che viene avanti nel racconto non come un personaggio truce ma che soffre a sua volta e ha delle difficoltà e dei sentimenti anche lui…
Si sente che non te lo sei inventato. Hai immaginato in modo poetico le cose! E’scritto molto bene e quando una cosa e’ scritta bene e parla di argomenti che ti incidono nella testa è buon segno.. ma crea angoscia…
Nella storia di questo ragazzino sconvolge l’abilità mostruosa di questo prete che lo adopera come un oggetto. Mi viene la voglia di aggredire uno come lui e picchiarlo. Io che non mai sfiorato neanche un figlio, un nipote con una mano, anche se facevano cose pericolose o gravi …
E’ importante che un libro così vada in mezzo alla gente.”
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